Rocco Ungaro è uno di quegli artisti che ti sembra di conoscere da una vita, anche quando non hai mai sentito parlare di lui. Appena vedi le sue opere la prima volta, ti sembra quasi di aver già visto quel volto, quel vaso, una scultura, un dipinto, una ceramica, in chissà quale galleria d’arte. Eppure lui, cosi riservato, con una produzione infinita, ha conosciuto il mondo; e il mondo ha conosciuto lui.
Rocco è nato nel 1965 ad Ostuni, in provincia di Brindisi, cittadina dalla quale è partito, e luogo delle origini, nel quale è tornato, aprendo una nuova galleria d’arte, nella città vecchia, al centro di quei vicoli frequentati da turisti stranieri.
Durante il Covid è nata l’idea di riacquistare spazi nei quali esporre il proprio gusto, il bello degli infiniti viaggi fatti in giro per il mondo, spazi nei quali mostrare a tutti, l’anima, il mondo interiore, ciò che da quei viaggi è tornato con lui. Un artista completo e complesso, che dialoga con il linguaggio muto, ma infinito dell’arte. E in ogni opera, in ogni dettaglio, ci sono le esperienze del mondo; la Francia, Nizza e Parigi, il museo a cielo aperto di Roma, Londra, Amsterdam, Barcellona e Mosca, gli anni trascorsi a Madrid, con i colori solari e passionali di quella terra, il Sud Italia, l’arte sacra e profana delle sue “Madonne gravide”, le ceramiche, che plasma, modella, forma, fino a far diventare la materia, frammenti di vita che “parlano” a chi osserva.
La galleria aperta in pieno centro storico ad Ostuni, è tutta bianca, un simbolo di purezza, essenziale, come essenziale è l’animo dell’artista. Le opere, disposte con maniacale perfezione, sembrano essere lasciate a caso, in quello spazio sintetico e limpido. Un quadro a terra, una ceramica spostata in un angolo della propria base, sculture che viaggiano eteree nella mente di chi osserva. Ci sono immagini sacre, animali, vasi, dipinti; in ogni opera soprattutto c’è un’esperienza, in ogni volto lo sguardo a volte atterrito, a volte dolcissimo di chi “vede” ciò che gli occhi non possono vedere, in ogni pezzo c’è il cuore di chi ha sperimentato, ci sono le emozioni impresse nella mente e cristallizzate nell’attimo, prese in prestito da ogni esperienza fatta. Soprattutto c’è arte, quella vera. Si dice che gli artisti siano persone incomprensibili, si dice che siano particolarmente criptici, che riescono a comunicare “solo” attraverso la propria arte. Forse è cosi, o forse no; di certo, lui, l’artista Rocco Ungaro, ha racchiuso nelle sue opere le esperienze vissute e la brama del sapere, all’interno di ogni sua creazione c’è un pezzetto di quel viaggio della vita, comprensibile, umano, attuale e presente. Molto già compiuto, moltissimo ancora da fare.